consigli

Siamo finalmente arrivati all’inizio di questa tanto aspettata Fase2. Ma sto leggendo tantissime obiezioni a riguardo, persone arrabbiate, insoddisfatte, sicuramente stanche… invece di essere contenti, perché stiamo procedendo verso uno step successivo. Un passo in avanti.

Probabilmente ci aspettavamo di più.. o meglio, ci speravamo! 

Ciò che viviamo e impariamo da ogni situazione che affrontiamo, in qualche modo finisce per dare forma alle nostre aspettative.

In psicologia un’aspettativa è la naturale tendenza degli uomini ad attribuire ad altri, o ad altro, le nostre convinzioni, i nostri pensieri, le nostre percezioni.

È inevitabile formarsi delle aspettative riguardo a qualcosa o qualcuno, è per tutti quanti un processo automatico della mente. Formiamo numerose aspettative anche su noi stessi, relative a come dovremmo comportarci o a cosa dovremmo desiderare.

Tali aspettative costruiscono la nostra realtà, influiscono sul nostro modo di relazionarci con gli altri e sull’immagine che abbiamo di noi stessi.

Vorrei che ci fermassimo solo un attimo a riflettere..

Per circa due mesi siamo stati in totale isolamento sociale, chiusi nelle nostre case, dove ogni spostamento consentito doveva e deve essere autocertificato (ovviamente per il nostro bene e quello degli altri). Quindi, io credo che, inevitabilmente, lo step successivo non poteva che essere questo. 

A volte ci dimentichiamo che al traguardo si arriva passo dopo passo..e che a volte fare il passo più lungo della gamba non ci farà arrivare prima, al contrario, è più probabile che ci faccia inciampare e cadere. 

La Fase2 non poteva prevedere il via libera (soprattutto se ancora una soluzione /una cura non è stata trovata), anche se tutti ci abbiamo sperato.

Probabilmente pensarlo ci faceva stare bene!

Quando si anticipa mentalmente uno scenario, prefigurandoselo in positivo, lo si carica emotivamente e più ci si avvicina all’evento, più la tensione e l’agitazione sale. Si crea quella che viene chiamata “suspense”.

Ma, a volte, può capitare che la nostra aspettativa non trovi riscontro nella realtà, proprio perché non è basata su dati reali (ma, come vi accennavo sopra, sulle nostre convinzioni/ pensieri/ percezioni) e si trasforma in delusione

A sua volta, l’intensità della delusione dipende da quanto l’aspettativa era importante per noi e a seconda del tempo che abbiamo impiegato ad aspettare.

Quella che stiamo vivendo è sicuramente una situazione surreale. Nessuno di noi avrebbe mai pensato un giorno di ritrovarsi a viverla, ma ciò che dobbiamo tenere bene a mente è che si tratta di un momento di passaggio, ed in quanto tale ha un inizio e una fine

Stare proiettati tutto il tempo sulla fine, aspettare il giorno che verrà, non lo farà arrivare prima del dovuto e non ci permetterà di vivere al meglio questa situazione.

QUINDI, invece di aspettare.. continuiamo a vivere!

Dedichiamoci alle nostre nuove abitudini e creiamone dell’altre. Progettiamo, facciamo… andiamo avanti!

La vita ci vuole sempre insegnare qualcosa

Ma cosa abbiamo imparato di buono da questa situazione. Cosa ci ha insegnato? Ogni esperienza di vita, positiva o negativa che sia, ci dona un insegnamento… ma spetta a noi coglierlo!

E’ tutta una questione di punti di vista.

Se ci concentriamo solo sulle cose che avremmo potuto fare e che invece, a causa di questa situazione, non abbiamo potuto vivere.. è normale provare tristezza, rabbia, frustrazione. Ma dove ci porteranno? Ci faranno vivere questa situazione più serenamente? Non credo.

Un giorno, certamente, torneremo alle nostre abitudini di sempre.. ma nulla probabilmente sarà davvero uguale a prima, perché saremo cambiati Noi e sarà cambiato il Mondo. Questo, però, non implica che tutto sarà cambiato in peggio… anzi.

Abbiamo visto che è normale e automatico crearsi delle aspettative ed in questo periodo ce ne siamo create parecchie: sulla fase2, su come sarà quando tutto sarà finito, su come trascorreremo le nostre vacanze estive… e ancora, su quando potremmo tornare in palestra o a bere un buon calice di vino con i nostri amici. 

Imparare a posare lo sguardo sul presente e non sul futuro, o sul passato, è di vitale importanza per non trascurare quello che si è ora.

In una situazione come quella attuale ho imparato che, anche le cose più banali, quelle che si dava per scontato, sono precarie in questo mondo. Godiamo delle piccole cose, senza mai dare per scontato nulla e nessuno.

Alcuni piccoli consigli per gestire al meglio l’aspettativa

Vediamo ora alcuni consigli per gestire le nostre inevitabili aspettative e crearne di più sane:

  1. Abbandonare la pretesa di controllare gli eventi e le persone: per imparare a vivere serenamente in questo mondo è necessario accettarne il suo indivenire, il suo continuo cambiare. Nella vita dobbiamo imparare ad essere più flessibili, mutare ciò che si può ed accettare ciò che non si può modificare. 
  2. Compiere un esame oggettivo della realtà. Non ci lasciamo condizionare da ciò che “vogliamo vedere”, ma basiamoci sui fatti, su quello che realmente vediamo. Riuscire a fare un esame oggettivo delle situazioni che tenga davvero conto di tutte le variabili coinvolte (positive e negative), ci aiuta a nutrire aspettative sane verso i contesti e verso le persone.
  3. Se vogliamo aspettarci qualcosa, aspettiamocelo da noi stessi. Le sole aspettative che possiamo, in un certo senso, “controllare” sono quelle verso noi stessi ed è fondamentale concentrare su queste le maggiori aspettative di cambiamento, e quindi i nostri sforzi. Abbandoniamo la pretesa e la convinzione di poter cambiare l’altro o le situazioni.
  4. Vivi il presente! Un detto dice: vivi il presente, ricorda il passato e non temere il futuro. Le uniche azioni che puoi compiere e modificare sono le azioni del Qui ed Ora.. ovvero quelle di oggi. Rimanere ancorati al passato e aspettare il futuro.. rimandando fermi.. non ti permetterà di vivere la tua vita al meglio.

Se senti la necessità di voler parlare della tua situazione con qualcuno, non esitare a contattarmi. Sarò lieta di ascoltare la tua storia!

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