Perché dovremmo rivolgerci ad uno psicologo dell’alimentazione?

Non basta contattare un nutrizionista, farsi scrivere la dieta e seguirla?
Contattare un personal trainer e seguire tutti i suoi consigli per mantenersi in forma?

Senz’altro,  è utile e necessario chiedere un aiuto a chi è più competente di noi!

Ma allora perché si continua ad essere in una costante lotta con i chili in eccesso? Si provano svariate diete dimagranti ma alla fine cediamo sempre alle tentazioni?

Quando si parla di cibo non è sempre così semplice e immediato. Lo psicologo può aiutarvi a gestire il comportamento alimentare e a capire cosa si nasconde dietro ogni singolo alimento.

Cerchiamo di approfondire un po’ l’argomento e capire perché potrebbe essere utile rivolgersi anche ad uno psicologo alimentare.

Psicologia dell’alimentazione : un perfetto binomio

La Psicologia è la scienza che studia il comportamento e il comportamento alimentare è un comportamento, per questo motivo è influenzato da diversi fattori: genetici, sociali, culturali, ambientali, familiari.

E’ quindi il risultato di componenti bio-psico-sociali.

Attualmente le figure professionali che si occupano di alimentazione (biologi nutrizionisti, dietisti, medici..) non hanno preso in considerazione tutti questi fattori, sottovalutando la dimensione psicologica del cibo.

Ogni individuo attribuisce significati unici e personali al cibo, per questo motivo lo schema rigido della dieta restrittiva è difficile da seguire.

Chiunque decida di iniziare una dieta sa benissimo cosa deve e non deve fare, cosa può o non può mangiare, ma nonostante questo, inevitabilmente, si ritrova a compiere qualche sgarro. Tutti inizialmente partiamo pieni di entusiasmo e tanta voglia di fare… ma poi tutti questi buoni propositi che fine fanno?

Si entra così in quel famoso circolo vizioso ( di cui vi ho già parlato Qui )  che tanto ci demoralizza e ci fa sentire incapaci perché non siamo stati in grado di portare a  termine i nostri obiettivi.

Voglio rassicurarvi… il desiderio di qualcosa di nuovo non basta da solo, non si tratta solo di volontà ma anche e soprattutto di strategia!

Oltre il 45% dei nostri comportamenti quotidiani si basa non su riflessioni consapevoli, ma su abitudini.

L’obiettivo è quindi quello di trasformare tutti i buoni propositi in abitudini, imparando a conoscere e riconoscere quei fattori che giocano a nostro svantaggio.

“Le abitudini fanno si che si continui a fare quello che si è sempre fatto, malgrado le migliori intenzioni” Stephen Guise

In conclusione..

Perché è utile rivolgersi ad uno psicologo esperto del comportamento alimentare?

  • Perché la dieta da sola non basta, in quanto il comportamento alimentare è influenzato da diversi fattori. Lo psicologo studia, esamina ed osserva tutti i comportamenti dell’individuo in relazione con il cibo, tenendo conto delle componenti bio-psico-sociali.
  • Per seguire un percorso unico e su misura, specifico per ogni situazione. Lo psicologo lavora sul conflitto, sulla motivazione e sull’autostima, considerando la persona come dotata di unicità, tanto quanto sono unici e personali i significati che attribuisce al cibo.
  • Perché cibo non è solo nutrizione. Non mangiamo solo per fame, ma anche per noia, tristezza, rabbia… il cibo veicola sensazioni, emozioni, pensieri. Ci aiuta a gestire le situazioni difficili, tirandoci su di morale (si parla di Fame Emotiva). E’ quindi opportuno attuare un lavoro di correzione per i pensieri disfunzionali che si nascondono dietro al comportamento.
  • Attraverso un lavoro di consapevolezza, lo psicologo vi aiuterà a comprendere quali sono i comportamenti più idonei ed efficaci per raggiungere gli obiettivi prefissati, riconoscendo quelle trappole mentali che ci portano a cedere alle tentazioni ( leggi Qui per saperne di più)
  • La figura dello psicologo interviene per la prevenzione e il trattamento delle malattie metaboliche ( come la celiachia) , comprendendo il rapporto esistente tra le condizioni fisiche, i fattori psicologici e la malattia.

E’ dunque necessario un approccio integrato e multidisciplinare che coinvolge più figure professionali. La cooperazione assicura un più rapido miglioramento della qualità di vita della persona, evitando la frustrazione della non riuscita.

 
 
 
Bibliografia
Beck J. S., “Dimagrire con il metodo Beck”, Erikson.
Medde P., Reposati A., “Psicologia e Alimentazione. 5 passi per controllare la fame emotiva”, Ordine degli Psicologi del Lazio.
Nardone G., “La dieta paradossale”, Ponte alle Grazie.
Piccinni A., “Drogati di cibo. Quando mangiare crea dipendenza”, Giunti Editore.
Wansink B., “Mindless Eating. Perchè mangiamo senza pensarci?”, Editricepisani.
giuliamasci